Una nuova sensibilità orienta le attività di pulizia professionale: un profondo rispetto dell’ambiente. In un mondo in cui l’attenzione per ciò che ci circonda è sempre più alta, il settore della pulizia ha intrapreso un processo di adeguamento.
Lo stesso sta affrontando un’importante trasformazione con l’adozione di misure green che possano avere un impatto sempre meno rilevante per il pianeta e, al contempo, incidere positivamente sulla salute degli esseri viventi.
Ma c’è dell’altro. I servizi di pulizia ecologici sono un segno distintivo: possono rappresentare un volano per le aziende che li erogano (imprese fornitrici) e per quelle che ne fanno richiesta (clienti): scegliere di operare direttamente o indirettamente attraverso pratiche sostenibili migliora, e non poco, l’immagine del brand aziendale e la percezione generale da parte di clienti, fornitori e del personale interno.
Sostenibilità: i principali accorgimenti
Perseguire la sostenibilità nelle attività di pulizia professionale è fattibile. Ecco quali sono i principali campi di intervento:
- Utilizzo di detergenti ecologici e biodegradabili come alternativa ai prodotti chimici.
- Impiego di metodi che consentano meno sprechi e siano meno dannosi per l’ambiente, ad esempio la pulizia a vapore.
- Uso di attrezzature efficienti con classi di efficienza energetica elevata.
- Scelta di fonti di energia rinnovabile per alimentare le strumentazioni.
- Implementazione di politiche di riciclo con recupero di materie prime.
- Formazione continua dei lavoratori per favorire l’affermazione delle pratiche sostenibili.
- Utilizzo delle innovazioni tecnologiche avanzate, come l’intelligenza artificiale e la robotica, in grado di ottimizzare i consumi, calcolare esattamente quanti passaggi fare per pulire una determinata superficie e risparmiare risorse quantificando le giuste dosi sulla base della metratura da coprire.
Se il mondo cambia, anche le pulizie cambiano
Sono mutati i parametri per la scelta di un’impresa di pulizia professionale piuttosto che un’altra. I fornitori specializzati nel tirare a lucido gli ambienti (ad esempio uffici, magazzini, capannoni, spazi commerciali, etc.), sia a cadenza quotidiana che periodica, devono dimostrare di saper lavorare in maniera puntuale e meticolosa, organizzando programmi e attività sulla base delle singole esigenze.
Ma questo, oggigiorno, non sempre basta più. Un ulteriore aspetto fa oscillare l’ago della bilancia: mostrarsi propensi all’innovazione e integrare nella propria offerta detergenti ecologici e modalità operative sostenibili.
Il marchio Ecolabel UE
La differenza tra pulizie ad alto impatto ambientale e a basso impatto ambientale si misura indubbiamente sulla scelta dei prodotti da usare.
Esistono diversi marchi e certificazioni riconosciute a livello europeo e internazionale che chiariscono le proprietà dei prodotti sostenibili. Tra i più importanti e affidabili, figura il marchio Ecolabel UE.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica lo definisce come marchio di qualità ecologica «che contraddistingue prodotti e servizi che, pur garantendo elevati standard prestazionali, sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita».
Istituito a partire dal 1992, il marchio Ecolabel UE viene assegnato solamente a prodotti e servizi che rispettano rigorosi criteri ambientali e prestazionali. I prodotti etichettati riducono la produzione di rifiuti e inquinamento, abbassano il consumo energetico e idrico, abbattono o addirittura eliminano l’impiego di sostanze chimiche pericolose, che possono arrecare danni a specie animali e vegetali.
Attualmente sono circa 12.000 i prodotti Ecolabel UE presenti sul mercato italiano. Risultano facilmente reperibili e presentano un prezzo di vendita accessibile.
Sul sito web dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è possibile visionare gli elenchi dei prodotti e servizi certificati in Italia.
Gli operatori economici come produttori, importatori, fornitori di servizi, grossisti e dettaglianti hanno la facoltà di distinguersi dagli altri, richiedendo per le loro attività il marchio Ecolabel UE.
L’operazione per queste realtà – tra cui rientrano appunto anche le imprese di pulizia – si traduce in una maggiore visibilità sul mercato e crescita della competitività su scala nazionale e internazionale. Senza considerare che diverse nazioni prevedono agevolazioni o incentivi per chi sposa tale filosofia.
Vapore per pulire e igienizzare
Ultimamente la pulizia a vapore si sta imponendo sulle altre modalità tradizionali perché garantisce da una parte un abbattimento dell’impatto ambientale e dall’altra un risultato soddisfacente.
Con il solo utilizzo dell’acqua e delle alte temperature si può infatti igienizzare a fondo, eliminando sporcizia, germi e batteri. E con un risparmio idrico notevole: i metodi tradizionali consumano decine di litri d’acqua per un lavaggio, mentre quello a vapore ne utilizza solo una parte ridotta.
In aggiunta, vengono meno anche gli imballaggi. È plausibile pensare che il detersivo, alla luce dei fatti, sia destinato al pensionamento o comunque a un utilizzo sempre meno frequente.
Sostenibilità: una vittoria per tutti
L’abbraccio alla sostenibilità risponde a un’esigenza concreta del tempo presente e futuro. Rendere l’attività di pulizia ecologica è premiante. Tutti ne traggono vantaggio: l’ambiente avrà meno ripercussioni, i lavoratori saranno più coinvolti nelle lavorazioni aziendali, chi eroga servizi o chi ne beneficia avrà un’immagine migliorata.
