Il policy brief dell’UE: qual è il compito dell’industria 5.0?
Nel gennaio 2021 l’Unione Europea ha pubblicato un policy brief che traccia la strada e delinea le caratteristiche dell’industria 5.0, il nuovo paradigma che vede sempre più interconnesse le innovazioni industriali e il benessere dell’uomo. Il concetto di industria 5.0 non è nuovo: è stato introdotto già da diversi anni come naturale evoluzione della società 5.0.
L’obiettivo principale è l’utilizzo attivo delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana, con l’obiettivo di favorire la sostenibilità sociale e ambientale.
Industria 5.0 e tecnologie: i sei punti principali
Come si legge nel documento europeo, l’industria 5.0 parte dalla digitalizzazione avanzata, dai big data e dall’intelligenza artificiale, per rendere la produzione più flessibile e fare in modo che sia la tecnologia ad essere al servizio dei lavoratori e non viceversa, con il fine di aumentare la sostenibilità e l’economia circolare. Nello specifico, il documento delinea sei tecnologie abilitanti:
- Interazione personalizzata tra uomo e macchina
- Materiali intelligenti e tecnologie ispirate alla natura
- Simulazione e gemelli digitali
- Tecnologie per trasmettere, immagazzinare e analizzare i dati
- Intelligenza artificiale
- Tecnologie per energie rinnovabili ed efficienza energetica, stoccaggio dell’energia e autonomia.
Le caratteristiche dell’industria 5.0
Umanocentrica, sostenibile, resiliente: queste le tre peculiarità della nascente industria 5.0.Umanocentrica perché, come in un nuovo Rinascimento, mette l’uomo al centro: l’intero processo di produzione punta agli interessi dell’uomo e ai suoi bisogni, e di conseguenza sviluppa e adatta le tecnologie.
Inoltre, le nuove tecnologie offrono guida e formazione ai lavoratori, tutelandone diritti fondamentali come dignità, autonomia e riservatezza.
L’industria 5.0 può essere definita sostenibile, dal momento che ha l’obiettivo primario di ridurre il consumo di energia e di gas serra attraverso processi circolari che puntino su riduzione dei rifiuti, ottimizzazione delle risorse e riutilizzo delle risorse naturali.
Infine, l’industria 5.0 è resiliente: attraverso la flessibilità dei processi aziendali e la produzione adattabile, la catena di produzione è robusta e sa reagire alle crisi adattandosi rapidamente.
Lavoratori, robot, AI: quali sono i rispettivi ruoli?
In un concetto di industria che si sviluppa al servizio dell’uomo, il lavoratore diventa un investimento e non più un costo. Pertanto, è oggetto di formazione, trasferimento di competenze e di aumento delle capacità.
Dal punto di vista delle tecnologie, invece, l’obiettivo è aumentare la sicurezza e la soddisfazione dei lavoratori. I robot, ad esempio, potrebbero essere utilizzati per compiti ripetitivi, mentre le tecnologie di AI, come la realtà aumentata e la realtà virtuale, potrebbero aiutare i lavoratori ad ottenere competenze specifiche e compiti sempre più specializzati, in un processo che include anche le donne e i diversamente abili.
Infine, il nuovo concetto di industria orientata all’uomo punterà sullo sviluppo di capacità tipicamente umane, come la creatività, il pensiero imprenditoriale e la flessibilità.
