Pick and Place. Perché e come aiuta il “raccogli e preleva”

Pick and place

Pick and Place: alleati dell’uomo nella logistica

I pick and place sono sistemi automatizzati, utilizzati in molti settori della produzione industriale. Il termine deriva dall’inglese e letteralmente significa “preleva e posiziona”: si tratta quindi di robot progettati per eseguire dei movimenti specifici in modo automatico, veloce e preciso, secondo un ciclo ripetuto. La diffusione dei sistemi di pick and place è in crescita in molti settori industriali italiani, tra cui il settore cosmetico e farmaceutico, dove è molto richiesta la movimentazione di componenti leggeri, e in quello elettronico, meccanico e food.

Come funzionano i sistemi di pick and place?

In genere, questi macchinari hanno una struttura fissa che si colloca su due nastri trasportatori che avanzano in parallelo. Da un lato ci sono gli elementi da raccogliere, dall’altro l’elemento su cui vanno posizionati. L’intervento del robot è coadiuvato da sensori e da telecamere che rilevano in ogni momento la posizione, la velocità di scorrimento e la direzione degli elementi su entrambi i nastri, individuandone inoltre molte altre caratteristiche come ad esempio la forma, il colore e la disposizione. Questi dati vengono elaborati e combinati in tempo reale per consentire operazioni precise e rapide. In base al sistema produttivo in cui è utilizzato il macchinario, i terminali hanno diverse forme e diverse funzioni. Nel settore logistico, ad esempio, permettono di prelevare e di posizionare i prodotti nei cartoni di imballaggio.

I vantaggi dei sistemi pick and place per la catena di distribuzione italiana

La supply chain, in italiano catena di distribuzione, è l’insieme di persone e di processi aziendali che permette il funzionamento di un’azienda. È composta da vari passaggi che portano al servizio o al prodotto finito. In molte fasi di questa catena, i sistemi di pick and place si rivelano indispensabili per ottenere tempi di lavoro più rapidi e per abbassare i costi del lavoro. Questo perché i macchinari premettono di svolgere funzioni ripetute in modo molto più uniforme, veloce e preciso rispetto al lavoro umano, sia per quanto riguarda lavori in cui è necessaria la massima attenzione, come ad esempio il confezionamento di prodotti delicati, sia per lavori pesanti, come lo spostamento e l’imballaggio di elementi ingombranti. Il risultato è un flusso di lavoro costante, che è indipendente dai turni di lavoro, con un conseguente aumento sia della produzione che dei profitti aziendali.

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